Studio di Psicoterapia e Psicoanalisi
Essere genitori non significa soltanto occuparsi dei bisogni concreti dei figli, ma implica un complesso lavoro psichico: dare significato all’essere madre o padre, integrare tale funzione con la propria storia personale e relazionale, confrontarsi con i propri limiti e desideri, e al contempo rispondere ai bisogni affettivi ed evolutivi del bambino o dell’adolescente. La funzione genitoriale si costruisce infatti nel tempo, oscillando tra identificazioni e differenziazioni, tra ripetizioni inconsapevoli e possibilità di trasformazione.
Un percorso di sostegno alla genitorialità in chiave psicoanalitica non si limita a fornire strategie educative o tecniche di gestione, ma si propone come uno spazio di riflessione sul significato profondo del ruolo genitoriale, sui vissuti emotivi, sui conflitti inconsci e sui fantasmi che attraversano la relazione genitori-figli. L’obiettivo è aiutare i genitori a mentalizzare — ossia a dare senso e rappresentazione ai propri stati emotivi e a quelli del figlio — promuovendo una funzione riflessiva che possa arricchire la qualità della relazione.
Parte 1: Sostegno alla genitorialità nell’età infantile
Nella fase infantile, la relazione genitore-bambino è fortemente segnata dalla dimensione della dipendenza, dal bisogno di contenimento, di protezione e di regolazione emotiva. Il bambino piccolo organizza il proprio mondo interno attraverso l’esperienza della relazione con i genitori, e la capacità genitoriale di essere sufficientemente buoni (Winnicott) diventa fondamentale per garantire uno sviluppo sano.
Il percorso di sostegno in questa fase aiuta i genitori a interrogarsi sui propri vissuti di fronte alla dipendenza del bambino: le ansie di separazione, le difficoltà nel tollerare la frustrazione, la paura di non essere adeguati, i fantasmi intergenerazionali che possono ostacolare la capacità di sintonizzazione emotiva. Attraverso i colloqui, i genitori sono accompagnati a riconoscere e comprendere i bisogni affettivi del figlio, a differenziare i bisogni propri da quelli del bambino, e a trovare un equilibrio tra protezione e promozione dell’autonomia.
Parte 2: Sostegno alla genitorialità nell’età adolescenziale
L’adolescenza rappresenta un momento di crisi evolutiva non solo per il figlio, ma per l’intero sistema familiare. L’adolescente è impegnato nel compito di costruire un’identità separata, elaborando la propria individualità e autonomia, spesso attraverso movimenti di opposizione e conflitto. Per i genitori, questo può attivare ansie profonde: paura della perdita di controllo, vissuti di esclusione, sentimenti di fallimento o di impotenza.
Il sostegno alla genitorialità in questa fase si propone di aiutare i genitori a decodificare i comportamenti spesso provocatori o chiusi dell’adolescente non solo come attacchi al legame, ma come tentativi di individuazione e differenziazione. Il percorso offre ai genitori uno spazio per elaborare le proprie reazioni emotive, per tollerare il processo di separazione-individuazione (Mahler), per riformulare le regole e i confini in modo evolutivo e non punitivo, e per mantenere una funzione contenitiva e regolativa anche di fronte al cambiamento.
Perché intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità
Il sostegno alla genitorialità non è riservato solo a situazioni di grave crisi, ma può rappresentare una preziosa opportunità evolutiva per ogni genitore che si interroghi sul proprio modo di stare in relazione con i figli. Permette di:
esplorare i significati inconsci legati al ruolo genitoriale;
riconoscere e trasformare i nodi conflittuali interni;
integrare aspetti della propria storia familiare;
rafforzare la capacità di mentalizzazione e di regolazione affettiva;
costruire un dialogo più autentico e rispettoso con i figli.
La psicoanalisi ci insegna che la genitorialità è un processo in continuo divenire, in cui il compito più difficile non è “fare bene” ma essere sufficientemente consapevoli, accettando il limite, l’imperfezione e la possibilità di riparazione.